IL MESSAGGERO 24 Febbraio 2017
L’ EVENTO VIENNA Tutti gli anni, di giovedì grasso, si rinnova il rito del Ballo dell’ Opera di Vienna, che segna in Austria l’ apice del carnevale e celebra quel che rimane della buona società e della tradizione in tempi in cui l’ ottimismo è raro. Mai come prima questo ballo, il 61mo, è stato contrassegnato dai debutti: oltre ai giovani debuttanti (144 coppie) che festeggiano l’ ingresso in società, hanno debuttato stelle e governanti. È stata la prima volta del tenore Jonas Kaufmann, acclamato, e la prima volta di una donna a dirigere l’ Orchestra della Staatsoper, ovvero i Wiener Philharmoniker, nel ballo più famoso del mondo, l’ italiana Speranza Scappucci. L’ ha voluta fortemente, in sostituzione di Smyon Bychkov ammalato, il sovrintendente Dominique Meyer, che già l’ aveva invitata a dirigere Cenerentola e Traviata. Anche per lei, che nonostante l’ esperienza, per carica e drive, poteva benissimo essere presa per una delle giovani debuttanti, sono scrosciati applausi.
A debuttare, si fa per dire, anche Rainer Honeck, primo Konzertmeister dei Wiener e uno dei primi violinisti al mondo, che ci ha confidato di suonare al ballo per la prima volta.
Debutto anche per la nuova madrina del ballo, Maria Grossbauer, moglie del portavoce dei Wiener, Andreas Grossbauer, che sfoggiava un bellissimo abito Armani. Per il suo primo ballo ha scelto addobbi floreali ispirati ad opere famose: composizioni di rose e ginestre profumate. Al debutto al ballo dopo l’ insediamento, anche il Presidente Alexander Van der Bellen e il cancelliere Christian Kern. Presente anche il governo austriaco al completo con un ospite di riguardo, la presidente del Fmi, Christine Lagarde (purtroppo dopo l’ annuncio della morte di una donna ministro, alcuni hanno lasciato la festa). Il padrone di casa Meyer invece è al suo settimo ballo e fino allo scadere del contratto nel 2020, ne organizzerà altri tre. «I preparativi mi danno la stessa gioia di quando da bambino montavo i treni, molto più divertente che giocarci poi», dice. Lo sforzo logistico è enorme (centinaia di operai impegnati per due giorni a smontare la platea e adattarla, assieme ai palchi e tutti gli altri spazi del teatro, nella sterminata pista di ballo e in decine di bar e saloni per rifocillare gli ospiti. «Sono contento della Scappucci, ha accompagnato qui al piano per anni i cantanti e ha avuto un grande successo con Cenerentola e Traviata, è una bella esperienza per lei». Quando l’ ha chiamata per invitarla, racconta, c’ erano dei problemi di calendario ma lei ha detto «voglio farlo a tutti i costi».
EMOZIONE In effetti per venire a Vienna, la Scappucci ha fatto salti mortali: stava provando con l’ Orchestra sinfonica di Basilea per un concerto di belcanto a Baden-Baden, ma tutti le sono venuti incontro e le hanno permesso di partire. Come si sente a essere la prima donna a dirigere il ballo? «Sono felice che ci siano sempre più donne brave sul podio e di essere un modello per altre donne nel mondo». Non le secca di essere sempre associata a debutti e all’ esser donna? I giornali hanno la loro dinamica, «non mi faccio influenzare dai titoli, dall’ essere la prima donna o meno, quel che mi interessa è fare bene la musica». Subito dopo il ballo, ripartiva stamane presto per Basilea. I prossimi impegni la vedono a Liegi per una nuova produzione di Jerusalem di Verdi, a Parma per un concerto con l’ Orchestra Toscanini, a Tokyo ad aprile, e a giugno di nuovo a Vienna per Don Pasquale di Donizetti (regia di Irina Brook) e a Palazzo Pitti per il Maggio Fiorentino. Fra New York, Vienna e tanti impegni, non le piacerebbe un suo teatro? «Certamente sarebbe bello avere la direzione musicale di un teatro, avere una propria orchestra, significherebbe poter crescere e per l’ orchestra crescere con te».
All’ Opera di Vienna hanno trovato casa diversi altri italiani. Una è Alice Firenze, 31 anni, di Genova, ballerina solista che ha danzato anche al ballo, ha studiato alla Scala e dal 2005 è a Vienna. Dall’ Italia è scappata perché le offerte di lavoro erano precarie. Qui sta bene, è una delle ballerine più lanciate, ma non la sola: in tutto ci sono altre sei soliste italiane più il primo ballerino, Davide Dato, di Biella. Volto angelico, corpo scultoreo, misure da sogno: 1,68m, 50 kg. Ma come fate, sempre a dieta? Io mai, sto attenta, ma prima di ogni spettacolo devo mangiare pasta se no va male: fusilli al sugo! L’ interesse in Austria per il Ballo è grande: la diretta tv ha lo share più alto (60%), biglietti a ruba (l’ ingresso 230 euro, i palchi da 8.500 a 17.000) e sold out anche la generale (biglietti a 60 euro). Circa 7.000 fra ospiti e tecnici le persone presenti in teatro fra le 22 e le 05.00: per le signore obbligo del lungo, frac per gli uomini. Nel focus delle cronache rosa, anche il palco del re del mattone Richard Lugner (85), che da anni invita celebrità: in passato anche Sophia Loren (1995), Claudia Cardinale (2002), Ivana Trump (’94), di recente Ruby e la Canalis. Ieri l’ attrice Usa Goldie Hawn. Dopo anni di tregua, quest’ anno si sono rifatti vivi anche i dimostranti: giovani comunisti che hanno protestato contro la festa decadente dei ricchi.
Flaminia Bussotti © RIPRODUZIONE RISERVATA.
Come si sente a debuttare anche lei al ballo dei debuttanti?
«Anche per me è una première. Non ho mai cantato al ballo prima di oggi, ma l’ ho sempre seguito in televisione, è un grande divertimento. La mia è una breve esibizione, solo due brani, e la novità è che questa volta, per la prima volta, date le dimensioni sterminate della pista, canto lontano dal direttore e dall’ orchestra senza possibilità di comunicare». (Il cantante è microfonato’ come si dice in gergo e musicisti e direttore possono seguirlo solo attraverso un piccolo altoparlante interno).
È accompagnato al ballo, si lancerà nelle danze?
«Sì, sono giunto in compagnia e spero proprio di ballare, anche il valzer, che so ballare.
Spero solo di rientrare nel frac (scherza, alludendo a un paio di chili in più nel girovita). L’ intesa con la Scappucci è ottima».
E la voce come va?
«Mi sento pienamente a posto e sono fiducioso di poter continuare a spaziare nell’ ampio repertorio di sempre».
Dopo il recital di canzoni napoletane al San Carlo e il CD di evergreen Dolce Vita, seguiranno altri programmi di musica leggerà, canterà magari O sole mio a un prossimo Ballo?
«Perché no! Ma qui ci siamo decisi alla fine per un programma al 100% classico, anche i prossimi tre CD saranno classici ma poi» (lascia volutamente in sospeso la frase). Programma un prossimo rientro in Italia?
«Sì, ma non per cantare, al momento conto di andarci presto ma solo in vacanza: vado per Pasqua a Napoli».
F. Bus. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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