Intervista regista Shirin Neshat: Così Muti mi ha messo all’opera

Aida applausi dopo prima. Shirin Neshat, Riccardo Muti e cast.

IL MESSAGGERO 5 Agosto 2017

L’ INTERVISTA Salisburgo È la regista dell’ opera più attesa al Festival, Aida con un cast stellare e Riccardo Muti sul podio: Shirin Neshat, visual artist iraniana, esule in America dall’arrivo dei Mullah in Iran. È alla sua prima opera e lo confessa con una innocenza che fa capire perché

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Attentato Amburgo: tutti urlavano e fuggivano, noi con le sedie

IL MESSAGGERO 30 Luglio 2017

“L’assalto al supermercato di Amburgo: parla uno degli uomini che hanno fermato l’ assassino `Tunisino, in Germania da 27 anni: «Di colpo è apparso con il coltello, era pieno di sangue”

LA TESTIMONIANZA BERLINO Fra tanto sgomento e terrore, le cronache dell’ attentato di venerdì ad Amburgo, in cui un uomo è stato ucciso e altre sette persone sono rimaste ferite, incoronano anche un eroe, un tunisino, che ha avuto il coraggio di fermare l’ omicida, armato solo di sedie e di tanto fegato Continua a leggere

La mia eterna Aida intima e moderna

IL MESSAGGERO 30 Maggio 2017

L’ INTERVISTA BERLINO Ciclone Muti: in un ciclo di quattro concerti a Berlino con i Berliner Philharmoniker, Riccardo Muti ha elettrizzato il pubblico e rianimato l’ aura di Karajan. In programma Schubert e Ciaikovski. L’ ultimo era con la virtuosa del violino, Anne-Sophie Mutter, scoperta da Karajan a 13 anni, per festeggiare i 40 anni di collaborazione con i Berliner. Continua a leggere

Al ballo dell’opera debuttano le stelle

IL MESSAGGERO 24 Febbraio 2017

L’ EVENTO VIENNA Tutti gli anni, di giovedì grasso, si rinnova il rito del Ballo dell’ Opera di Vienna, che segna in Austria l’ apice del carnevale e celebra quel che rimane della buona società e della tradizione in tempi in cui l’ ottimismo è raro. Mai come prima questo ballo, il 61mo, è stato contrassegnato dai debutti: oltre ai giovani debuttanti (144 coppie) che festeggiano l’ ingresso in società, hanno debuttato stelle e governanti. È stata la prima volta del tenore Jonas Kaufmann, Continua a leggere

L’aeroporto dello scandalo che fa vergognare i tedeschi

IL MESSAGGERO 19 Febbraio 2017

IL CASO BERLINO Per raccontarne le gesta, ci vorrebbe Omero: come la tela di Penelope il Brandeburgo Willy Brandt, nuovo aeroporto di Berlino, è un’ opera in perpetuo divenire la cui fine è scritta nelle stelle.
Da oltre dieci anni, quando il megagalattico progetto del nuovo scalo della capitale prese le mosse coi primi colpi di pala nel cantiere di Schönefeld e, soprattutto, negli annunci trionfalistici dei politici regionali, si sussegue il valzer di scandali, rinvii, dimissioni e sperpero di fondi pubblici. Continua a leggere

Ein Staatsakt, die Staatsoper Wien auf Tour in Japan mit Wagner, Mozart und Muti

OPER! Februar 2017

Eine der wichtigsten Figuren an diesem Opernabend in Yokohama sieht man gar nicht: den Maestro suggeritore, den Souffleur mit Dirigierverpflichtung. Der Neapolitaner Mario Pasquariello sitzt bei Mozarts Hochzeit des Figaro armeschwingend und Einsätze gebend im Kasten. Sein Urgroßvater Gennaro Pasquariello war vor dem Zweiten Weltkrieg ein berühmter Sänger neapolitanischer Lieder. Der Urenkel aber gehört seit 1994 der Wiener Staatsoper an und zählt längst zu den bemerkenswerten Persönlichkeiten dieses an besonderen Menschen nicht armen Hauses. Diskret, humorvoll und stets gut gelaunt, so sorgt er meist mit einem lockeren Witz vor der Vorstellung für Entspannung. Im Souffleurkasten ist er freilich konzentriert und fast so wichtig wie der Dirigent am Pult. Die Kollegen lieben ihn. Wenn man ihn reden hört, staunt man: Er spricht Florentinisch, also das feinste Hochitalienisch.

Das weiß auch Riccardo Muti zu schätzen Continua a leggere

Riccardo Muti: intervista Messaggero durante tour con Wiener in Giappone

 

IL MESSAGGERO 13 novembre 2016

Il maestro Muti si racconta dopo l’ ennesimo trionfo in Giappone dove ha portato Le nozze di Figaro con l’ Opera di Vienna «É una delle poche orchestre riconoscibili per la particolarità del suono e del colore». Il 29 sarà con la Cherubini a Bergamo

Muti: «Io e i Wiener un legame speciale»

L’ INTERVISTA TOKYO Le opere sceniche sono diventate rare per Riccardo Muti, che da qualche tempo predilige l’ esecuzione in forma di concerto. Tanto più prezioso quindi quando dirige un’ opera scenica, come questi giorni in Giappone dove porta Le Nozze di Figaro di Mozart con l’ Opera di Vienna. Alla prima il 10 nella Kenmin Hall a Yokohama, Muti, che gode qui di status semidivino come l’ imperatore, è stato osannato. Boati e ovazioni con picchi di decibel superiori a queste latitudini. Entusiasmo anche per la messa in scena (quella storica di Jean-Pierre Ponnelle), l’ eccellente cast (Ildebrando D’ Arcangelo, Eleonora Buratto, Rosa Feola, Alessandro Luongo, Margarita Gritskova) e l’ Orchestra della Staatsoper, che altro non sono che i Wiener Philharmoniker. Il 29 novembre Muti sarà con la Cherubini a Bergamo (atteso anche il Presidente Sergio Mattarella) per i 50 anni della sua carriera, e il 20 dicembre dirigerà la Filarmonica di Israele, che esordì nel 1936, quando si chiamava Orchestra di Palestina, con Toscanini: «Ripeteremo esattamente lo stesso concerto», sottolinea. Continua a leggere

Salisburgo: intervista Helga Rabl-Stadler, lady di ferro al comando Festival

IL MESSAGGERO 20 Agosto 2016

Salisburgo – Da 21 anni alla guida di Salisburgo, con riconferma scontata fino al 2020 quando il Festival compie 100 anni. A 68 anni, Helga Rabl-Stadler – carriera politica alle spalle, modi squisiti e sempre elegantissima – porta l’età con leggerezza e orgoglio. Il Festival più importante del mondo lo governa col sorriso sulle labbra e pugno di ferro. Austriaca per forma e protocollo, salisburghese di nascita, l’Italia nel cuore: giorni fa l’ambasciatore italiano le ha conferito l’onorificenza di ‘Grande Ufficiale dell’ordine della Stella d’Italia’ e nel ringraziare lei ha confessato il suo legame “genetico” con l’Italia essendo nata il 2 giugno 1948, assieme alla Costituzione. Continua a leggere

Austria, un Verde presidente, estrema destra potrebbe scatenarsi a prossime elezioni

IL MESSAGGERO 24 Maggio 2016

Vienna – L’Austria ha votato e, al termine di una corsa a ostacoli, in due tornate, senza precedenti nella storia del Paese, ha eletto presidente Alexander Van der Bellen, il candidato dei Verdi che al primo turno era arrivato secondo dietro il candidato dell’estrema destra, Norbert Hofer. Sarà il primo presidente Verde del Paese. Dopo un testa a testa serrato, e uno scrutinio al cardiopalma che ha reso necessario spulciare fino all’ultima scheda per essere sicuri del vincitore, il ministero degli interni Wolfgang Sobotka ha annunciato poco prima delle 17 ieri il risultato: 50,3% contro 49,7%, un vantaggio per Van der Bellen di soli 31.026 voti. Anche questo uno scarto minimo record. Fino all’ultimo sembrava invece che avrebbe vinto Hofer. Scenario che preoccupava molto anche all’estero. Grande sollievo quindi, anche in Italia, nelle reazioni in tutta Europa in un momento in cui il continente sembra contagiato euroscetticismo. Continua a leggere

Dominique Meyer: intervista a sovrintendente Staatsoper Vienna

IL MESSAGGERO 24 Maggio 2016

Classe 1955, francese, Dominique Meyer è il sovrintendente dell’Opera di Stato Vienna dal 2010, uno dei teatri lirici più importanti al mondo con bilanci in attivo, recite circa 300 sere l’anno e pubblico in coda, spesso giorno e notte, per i biglietti. Il suo contratto è stato rinnovato fino al 2020

In privato aveva fatto capire che se avesse vinto Hofer si sarebbe dimesso. Respiro di sollievo?

Beh, respiro. Sono veramente felice sia andata così. Abbiamo festeggiato con lo champagne. Non ho voluto dirlo prima perché sono straniero, era una mia decisione, non volevo si dicesse che volevo influenzare gli austriaci. Anche dopo sei anni mi sento sempre un ospite. Ma non avrei voluto lavorare con quel partito (la Fpö) perché ho idee opposte. Io sono sempre stato per l’apertura, la generosità, la tolleranza ma non sono stato mai iscritto al partito socialista anche se in passato ho lavorato con loro (Pierre Beregovoy e Jacques Lange). Sono aperto, ho lavorato anche con i conservatori, sono per il compromesso ma su alcune cose non si può passare sopra. È stato duro aspettare i risultati. Questo lavoro è il sogno della mia vita, lavoro giorno e notte per l’Opera, i Wiener Philharmoniker sono la mia vita e per loro ho rinunciato a tante cose, per me sarebbe stato peggio di un suicidio. La mia squadra mi è stata molto vicina, ho provato molto calore umano. Continua a leggere