Dominique Meyer: “Voglio una Scala serena con tanta musica italiana”, intervista

IL MESSAGGERO 14 Dicembre 2019

VIENNA Alsaziano di nascita, padre diplomatico, madrelingua francese ma fluente in italiano e tedesco, Dominique Meyer, 64 anni, a marzo si insedia alla Scala di Milano dopo dieci anni al comando dell’Opera di Vienna. Con sé porta come coordinatore artistico il fedelissimo altoatesino Continua a leggere

Currentzis sul podio dei Berliner Philharmoniker col Requiem di Verdi, debutto col megafono

 

Berlino, 30 Novembre 2019

di Flaminia Bussotti

Anche se le note dell’attacco erano un pianissimo, il suo debutto sul podio dei Berliner Philharmoniker non è stato in sordina. Per la sua prima volta con i Berliner alla Philharmonie a Berlino, in due concerti il 29 e 30 novembre, Teodor Currentzis ha scelto niente di meno che la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, Continua a leggere

Una Trabi per festeggiare il Muro

IL DEUTSCH ITALIA 8 Novembre 2019
 

Kauri CAB X David Cerny - Quo Vadis - Berlin 2019 © Saskia Uppenkamp

Kauri CAB X David Cerny – Quo Vadis – Berlin 2019 © Saskia Uppenkamp
 

Cerny - Quo Vadis - Berlin 2019 © Saskia Uppenkamp

Cerny – Quo Vadis – Berlin 2019 © Saskia Uppenkamp

Cerimonie solenni, festeggiamenti, rievocazioni, concerti e discorsi: un profluvio di eventi si sussegue a Berlino da giorni per commemorare il 30° anniversario del Mauerfall, la caduta del Muro. Fra i protagonisti della festa, accanto alla Cancelliera Angela Merkel, al Presidente Frank-Walter Steinmeier, i colleghi dei Paesi di Visegrad (Polonia, Ungheria, Repubblica ceca e Slovacchia), anche loro beneficiati dalla fine della Cortina di ferro, c’è anche una imponente Trabant, l’utilitaria di simil cartapesta della vecchia DDR. Una Trabi antropomorfa in formato XXL, opera del celebre artista ceco, David Cerny, provocatore e dissacratore che in passato ha pagato la sua irriverenza anche con la galera, e autore della famosa installazione “Entropa” che fece scandalo a Bruxelles. La sua scultura, in bronzo dorato alta circa tre metri e dotata di quattro zampe elefantiache con tanto di genitali, è intitolata Quo Vadis. L’artista si era ispirato alla fiumana umana di tedeschi dell’Est che per settimane aveva

Cerny - Quo Vadis - Berlin 2019 © Flaminia Bussotti

Cerny – Quo Vadis – Berlin 2019 © Flaminia Bussotti

assediato l’Ambasciata della Germania occidentale a Praga a settembre e ottobre 1989 nella speranza di fuggire a Ovest. Migliaia di cittadini della DDR si rifugiarono nella sede diplomatica di Bonn, creando una vera emergenza politica oltre che sanitaria e logistica, e rischiando un drammatico incidente diplomatico con il regime di Berlino Est e di conseguenza con Mosca. Tutto finì per il meglio e quei primi profughi della DDR, arrivati a Praga con le loro Trabant che poi abbandonavano a ogni angolo delle strade (la Capitale dell’allora Cecoslovacchia era in quei giorni un parcheggio di Trabi a cielo aperto) furono i primi a picconare il Muro di Berlino. In un celeberrimo discorso, mai ultimato, dal balcone dell’Ambasciata di Praga – dove al suo interno e nel giardino, in condizioni pazzesche in tende, sacchi a pelo, brandine e fango per la pioggia, erano ammassati circa 4.000 profughi della

Hans-Dietrich GenscheTúrelio © CC BY-SA 2.0 Flickr

Hans-Dietrich GenscheTúrelio © CC BY-SA 2.0 Flickr

DDR – il ministro degli Esteri Hans-Dietrich Genscher il 30 settembre 1989 annunciò la fine di un incubo. Anzi non riuscì nemmeno a fare l’annuncio perché la folla aveva capito e lo anticipò. «Wir sind gekommen, um Ihnen mitzuteilen…», siamo venuti per annunciarvi… Quella frase, passata alla storia, Genscher non la poté mai finire: la gente aveva capito, non aspettava da settimane che quelle parole e quando udì le prime battute capì e scoppiò in grida di giubilo. Al paludato e navigatissimo decano della diplomazia europea non restò che gioire assieme alla folla.

Quelle ore, quei travagli e quelle emozioni dell’esodo tedesco orientale furono plasticamente immortalati nella scultura di David Cerny, la Trabi “Quo Vadis”, un cui esemplare svetta dal 2001 solitario e protagonista nel prato di Palais Lobkowitz, il sontuoso palazzo barocco sede dell’Ambasciata della Germania unificata. Un’altra copia di Quo Vadis è da giorni in tour in Germania in occasione del trentennale dalla caduta del Muro. Prima è stata portata a Kiel, dove si è svolta il 3 ottobre la cerimonia ufficiale con la Merkel per i 29 anni dell’Unificazione, e poi è stata trasferita a Berlino, dove ieri è stata esposta al pubblico nella grande piazza Walter Benjamin Platz in presenza dell’artista.

La Trabi nel giardino dell'Ambasciata tedesca a Praga © Saskia Uppenkamp

La Trabi nel giardino dell’Ambasciata tedesca a Praga © Saskia Uppenkamp

David Cerny (52 anni) è molto noto nella Repubblica ceca, ma non solo. Si è fatto un nome di tutto rispetto come artista provocatore. La sua opera più irriverente, che scatenò un incidente diplomatico, un mare di polemiche, e costrinse il Governo ceco a scusarsi, è Entropa, l’installazione esposta a Bruxelles in apertura del semestre di presidenza ceca della UE a gennaio 2009 e poi, a causa di critiche, rimossa. Raffigurava una carta europea con gli Stati membri simbolizzati attraverso gli stereotipi. La Gran Bretagna, dato lo scarso europeismo inglese, non veniva affatto rappresentata. La Francia era raffigurata con la scritta “sciopero”, la Spagna una colata di cemento, la Svezia una scatola di Ikea e l’Italia un campo da calcio, con i giocatori e il pallone stretto davanti ai genitali, suscitando l’impressione che si masturbassero. Ma peggio di tutti ne uscì la Bulgaria, ricoperta da un manto di cessi alla turca. Iconografia che fece infuriare Sofia, tanto da costringere alle scuse il Governo di Praga.

David Cerny e Flaminia Bussotti durante l'intervista

David Cerny e Flaminia Bussotti durante l’intervista

Prima di Entropa, Cerny si era fatto un nome come artista nel 1991 quando, ancora studente delle Belle arti, dipinse di rosa un carro armato sovietico, considerato allora monumento nazionale, e venendo per questo anche messo qualche giorno al fresco. Oggi il mordente polemico non gli è venuto meno. “Come giudica la situazione 30 anni dopo la fine della guerra fredda? Deludente. E nel suo Paese? Una schifezza”, si può dire ricapitolando il suo pensiero, soprattutto per le simpatie filorusse del Governo e del Presidente Zeman. “E perché per l’Italia in Entropa ha scelto l’abbinata calcio e onanismo? In genere si usano altri cliché, quello più gettonato è la mafia… Beh, non volevamo esagerare e provocare l’ira di troppi Stati. Già bastava la Bulgaria”. Flaminia Bussotti Il Deutsch Italia Produzione riservata.

Vedi Articolo Il DEUTSCH ITALLIA 8.11. 2019 Il Deutsch Italia https://www.ildeutschitalia.com/scenari/avvenimenti/una-trabi-per-festeggiare-il-muro/  

Austria, prove di governo l’apertura dei Verdi a Sebastian Kurz

IL MESSAGGERO 1 Ottobre 2019

Gli ambientalisti: «Pronti a trattative serie». Restano divisioni sul programma Tempi lunghi per l’ esecutivo. Dopo il ko cadono le prime teste tra i socialdemocratici

LE TRATTATIVE VIENNA Dopo il picco del successo, arriva per Sebastian Kurz la pianura dei colloqui esplorativi per formare un nuovo governo. Alle elezioni anticipate domenica, il suo partito, la Övp (popolari), è arrivato primo con Continua a leggere

Austria, elezioni: ipotesi patto a tre con Verdi e Liberali. Alleanza tra diversi, nuovo modello europeo

IL MESSAGGERO 30 Settembre 2019

LO SCENARIO VIENNA Fino a poco fa, per decenni, l’ Austria era un modello di stabilità e prevedibilità politica: i volti erano sempre gli stessi, come perpetui duplicati di Francesco Giuseppe, stile imperiale e vagamente monarchico nella liturgia. Con l’ ingresso prorompente di Sebastian Kurz, Continua a leggere

Dopo 30 anni sulla breccia, quale futuro per Angela?

(C) Il Messaggero

IL MESSAGGERO 14 Luglio 2019

IL PERSONAGGIO BERLINO Dopo 30 anni sulla breccia politica, di cui 20 come erede di Helmut Kohl, Angela Merkel è sul viale del tramonto. Un cammino a rate la cui ultima tappa ancora non è chiara. Potrebbe essere Continua a leggere

Concerto Muti ad Atene: “senza Grecia e Italia Europa non ha senso”

IL MESSAGGERO 11 Luglio 2019

IL CONCERTO ATENE Luogo più simbolico non esiste: per i concerti delle Via dell’Amicizia, giunti alla XXIII edizione, Riccardo Muti sceglie Atene, alfa e omega della nostra civiltà. Il concerto si è svolto martedì sera nella quinta spettacolare dell’ Odeon di Erode Attico, anfiteatro con Continua a leggere

Ministro interni Seehofer: l’Italia apra i porti. Ma in Germania blinda i confini

(C) Der Spiegel

IL MESSAGGERO 7 Luglio 2019

LO SCONTRO BERLINO Da Saulo a Paolo: la conversione di Horst Seehofer. Per una volta il lupo si fa agnellino e il ministro degli interni tedesco, super falco finora sulla migrazione, ha invocato ieri i valori cristiani e chiesto a Matteo Salvini di aprire i porti. Finora aveva unicamente fama di falco. Sotto la sua egida sono passate al Bundestag Continua a leggere

Meyer: “Il mio sogno è Muti alla Scala, è casa sua”

(C) Michael Poehn

IL MESSAGGERO 30 Giugno 2019

L’ INTERVISTA Modi gentili, fare diplomatico, aplomb francese: Dominique Meyer sarà il nuovo sovrintendente della Scala. Il coronamento di una carriera che lo ha visto alla guida dell’Opera di Parigi, dell’Opera di Losanna, del Theatre des Champs-Élysées e, dal 2010, della Staatsoper a Vienna. Nella città degli intrighi, è il prototipo Continua a leggere

“Barenboim è un tiranno manesco” A Berlino la rivolta degli orchestrali

IL MESSAGGERO 26 Febbraio 2019

IL PERSONAGGIO BERLINO Il monumento non è crollato ma mostra vistose crepe: Daniel Barenboim, ex enfant prodige e oggi genio musicale planetario, è accusato da numerosi musicisti della sua orchestra, la prestigiosa Staatskapelle della Staatsoper Unter den Linden a Berlino, Continua a leggere