IL MESSAGGERO 13 novembre 2016
Il maestro Muti si racconta dopo l’ ennesimo trionfo in Giappone dove ha portato Le nozze di Figaro con l’ Opera di Vienna «É una delle poche orchestre riconoscibili per la particolarità del suono e del colore». Il 29 sarà con la Cherubini a Bergamo
Muti: «Io e i Wiener un legame speciale»
L’ INTERVISTA TOKYO Le opere sceniche sono diventate rare per Riccardo Muti, che da qualche tempo predilige l’ esecuzione in forma di concerto. Tanto più prezioso quindi quando dirige un’ opera scenica, come questi giorni in Giappone dove porta Le Nozze di Figaro di Mozart con l’ Opera di Vienna. Alla prima il 10 nella Kenmin Hall a Yokohama, Muti, che gode qui di status semidivino come l’ imperatore, è stato osannato. Boati e ovazioni con picchi di decibel superiori a queste latitudini. Entusiasmo anche per la messa in scena (quella storica di Jean-Pierre Ponnelle), l’ eccellente cast (Ildebrando D’ Arcangelo, Eleonora Buratto, Rosa Feola, Alessandro Luongo, Margarita Gritskova) e l’ Orchestra della Staatsoper, che altro non sono che i Wiener Philharmoniker. Il 29 novembre Muti sarà con la Cherubini a Bergamo (atteso anche il Presidente Sergio Mattarella) per i 50 anni della sua carriera, e il 20 dicembre dirigerà la Filarmonica di Israele, che esordì nel 1936, quando si chiamava Orchestra di Palestina, con Toscanini: «Ripeteremo esattamente lo stesso concerto», sottolinea. Continua a leggere